Eretico è colui che sceglie
PUOI INTRODURCI ALL’ANIMA DI “SEMI”?
SEMI è un progetto performativo di durata indefinita, che vuol porre un interrogativo sull'importanza della presenza fisica dell'arte contemporanea in un contesto non convenzionale. Qual è il senso di fare e proporre arte in una realtà lontana dai circuiti già costituiti?...lo sto testando sulla mia pelle...
Ho individuato lo spazio al 101 di via Dolzino a Chiavenna nel 2019, quando l'ultima attività commerciale ha chiuso i battenti.
Dopo lunghe attese e peripezie, anche dovute alla pandemia sopraggiunta, sono riuscita a sistemare i locali e inaugurare lo spazio il 21giugno 2020.
In pianta si tratta di due stanze ariose comunicanti, di egual misura, che corrispondono idealmente e praticamente a due esigenze, quella di creare e quella di condividere. Il mio atelier si trova nella parte più raccolta, sul retro, con vista sul giardino mentre la galleria è nella parte che affaccia attraverso la vetrina e l'ingresso sulla via principale del centro della città.
SEMI occupa il piano rialzato di una metà di Palazzo Pestalozzi Salis Castelvetro, una dimora signorile del '500 che custodisce una memoria storica molto connotata della quale vorrei raccontare. Nel 1561 approdò a Chiavenna per la prima volta il letterato modenese Ludovico da Castelvetro e proprio tra queste mura tra il 1567 e il 1569 fondò una scuola umanistica.
Come molti altri riformati italiani, dopo essere stato dichiarato eretico dall'Inquisizione, trovò ospitalità in Valchiavenna, che ai tempi era governata dalle Tre Leghe Grigie di fede protestante.
“Eretico” deriva etimologicamente dalla parola “scelta”. Eretico è colui che sceglie.
Mi piace pensare che SEMI possa essere un rifugio per me e diventarlo per altri, che hanno scelto l'arte (o forse si vien scelti) come forma espressiva.
Non solo un luogo dove riconciliare le mie personali metà ma anche una base dove far convergere una molteplicità di scambi vitali.
ARTE A MANO APERTA è il secondo nome di SEMI: evoca il gesto della semina a spaglio, ovvero a mano aperta. Un movimento ampio ed estensivo, che si coordina con il respiro.
PERCHÉ HAI DECISO DI OSPITARE UNA TAPPA DI “IN THE BLINK OF AN EYE”?
Nel 2018 ho incontrato per la prima volta Alfredo Meschi, in occasione di una sua performance da Fusion Art Center a Padova, invitato dalla curatrice Giovanna Maroccolo.
L'anno successivo ha camminato portando le voci alla seconda - piovosa e speciale - edizione della performance collettiva VOI SIETE QUI | YOU ARE HERE.
Da quel momento ci siamo sempre tenuti in contatto e le strade del nostro artivismo si sono intrecciate.
Quando ho aperto SEMI, il progetto IN THE BLINK OF AN EYE di Alfredo e Massimo è stato uno dei primi ad essere messo nella lista dei desideri. Anche in questo caso abbiamo dovuto attendere tempi propizi e sono trascorsi due anni.
Di questo progetto sposo la poetica, l'intenzione e le sue forme...è unico e potente.
Credo abbia le potenzialità per essere un grande veicolo di cambiamento, un cambiamento al quale voglio partecipare. Insomma i motivi che mi hanno spinto ad ospitare IN THE BLINK OF AN EYE sono tanti, non ultimi la stima e l'affetto che provo per l'umano Alfredo.
TI SEI TATUATA UNA O PIÙ X? PERCHÉ?
Ho scelto di portare una sola X (per ora) sul mio dito anulare sinistro. Si trova accanto e fa il tris con le due croci del mio anello - uovo - talismano, che indosso sempre sul medio.
Non so spiegare perché, sento che vicini stanno bene e si potenziano. Forse si tratta di un qualche tipo di fede.
C’È UN MOMENTO DEL NOSTRO EVENTO CHE TI PIACE CONDIVIDERE CON LA COMMUNITY?
Ricordo con grande gioia la spaghettata notturna del sabato, ospiti a sorpresa -sua- del vicino di studio, l'artista e amico Rolf Bienentreu, che ha aperto generosamente la sua casa lasciando armeggiare ai fornelli un gruppo di giovani irriducibili e affamati.
Quel semplice piatto di pasta condito con olio, aglio e pesto di pistacchi era buonissimo.
Dalla terrazza potevamo osservare nel silenzio del giardino uno spicchio di luna e il grande carro. Un senso di spontaneo affiatamento e il piacere di prolungare quel momento di vicinanza... conservo questo, specialmente, oltre ai tanti sguardi incrociati.
QUALI SONO I TUOI PROSSIMI PROGETTI?
SEMI non ha e non può avere un'agenda incalzante. In natura le pause sono necessarie.
La prossima tappa è in allontanamento da Chiavenna, ma è anche un ritorno a casa e sarà un tempo che spenderò sull''isola che amo, Pantelleria.
Anche laggiù continuo a tessere relazioni all'insegna del fare arte e attivismo, cercando possibili nuove vie...forse acquatiche, nel futuro.
E, chissà, per preparare il terreno per altri SEMI.
La foto a colori dell’artista, ritratta nell’altrettanto magica e potente natura di Pantelleria, è opera della bravissima fotografa e carissima amica Sarà Meliti e fa parte del progetto, NASCÍU, che le due artiste portano avanti insieme.Visitate il suo profilo Instagram @sarameliti per vedere altre immagini stupende.